Omicidio Capezzuti, sotto processo anche il minorenne
C’è l’aggravante della premeditazione. Che l’abbiano strangolata o lasciata marcire isolandola nel tugurio abbandonato di Santa Tecla dopo le torture, l’omicidio di Marzia Capezzuti sarebbe stato ampiamente pianificato. Lo scrive la Città. È la ricostruzione di Patrizia Imperato, procuratore della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni di Salerno, che ha ottenuto dal gip Piero Avallone il giudizio immediato per il 15enne di Pontecagnano Faiano, figlio della coppia, che da aprile scorso è all’Ipm di Nisida, a Napoli, con l’accusa d’aver preso parte – addirittura in prima persona – all’assassinio della 29enne milanese, che avrebbe esalato l’ultimo respiro a marzo dello scorso anno all’esito dell’infinita sfilza di sevizie in quella prigione ch’era divenuta per lei la casa popolare al civico 24 di via Verdi di Pontecagnano Faiano.